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Che cosa ci dice il nostro corpo?

03 Novembre 2015
Pubblicato in Psicologia clinica Etichettato sotto

E' sempre stato con te, ti ha portato dovunque, ti ha visto realizzare le tue più grandi avventure e ha vissuto con te i momenti più difficili. A volte brontola e non lo ascolti...è il tuo corpo!

In alcuni affascinanti lavori dell'artista Gigi Rodgers (potete vederli qui) il proprio corpo diventa un' inimitabile tela che si immerge in un mondo ricco di colori e sfumature; i suoi lavori sembrano dirci che quando il corpo è l'elemento centrale e si anima in tutte le sue possibilità, il rapporto con l'ambiente circostante diventa incredibile ed esteticamente attraente.

Ma quanto siamo consapevoli di queste molteplici possibilità, o più in generale: quanto siamo consapevoli del nostro corpo? Proviamo a fare un esempio, una piccola esperienza: provate a focalizzare per alcuni istanti la vostra attenzione sul vostro corpo. Fate attenzione a come state respirando, a con che ritmo batte il cuore e portate l'attenzione anche ai vostri muscoli: spalle, schiena, gambe......ora dopo una decina di secondi di questa osservazione vi chiedo: "potete continuare a leggere mettendovi più COMODI di come siete ora?" Alcuni di voi si accorgeranno di poter mettere la schiena più dritta, altri stenderanno maggiormente le gambe, altri percepiranno un piccolo sollievo alla base del collo abbassando leggermente le spalle, altri ancora cambieranno posizione alle braccia...qualcuno farà una o più di queste cose insieme magari accompagnando il tutto con un gran bel respiro.

Questo piccolo esperimento, ovviamente senza pretese e limitato dal fatto di essere stato presentato in una pagina web letta magari di sfuggita come intermezzo tra le nostre mille attività quotidiane, parte dalla considerazione che quando facciamo un'attività di qualsiasi tipo il nostro corpo è sempre attivo con varie tensioni muscolari. Semplicemente i muscoli si tendono e si preparano ad un'azione...un'azione che molto spesso, e qui c'è il problema, non arriverà mai!
Tendiamo i muscoli ma molto spesso non siamo consapevoli di farlo e di conseguenza la nostra capacità di regolazione del nostro corpo è limitata. Il risultato? Continue tensioni che non interrompiamo impedendoci di rilassare in maniera piena e soddisfacente il nostro corpo. Moltissimi mal di testa, mal di schiena, mal di gambe difficoltà nel prendere sonno derivano da questo stato di tensione continua.

Ma perchè è così difficile controllare alcuni automatismi del nostro corpo? Semplicemente perchè è più comodo, almeno nel breve periodo, così. Siamo bombardati da stimoli esterni di tipo reale e digitale e moltissime delle attività che facciamo necessitano dell'attivazione di più aree cerebrali, a volte contemporaneamente (il cosiddetto multitasking). In moltissime di queste attività il corpo è chiamato molto meno in causa che in altre attività come, per esempio, quelle sportive o altre attività fisiche (passeggiare, fare lavori domestici ecc. ecc.) e quindi il fatto che certe tensioni muscolari siano automatiche ci permette di avere maggiori risorse mentali per tutto il resto.

Come ogni cosa all'interno del nostro organismo, non esiste giusto o sbagliato. Gli automatismi che abbiamo costruito lungo l'intero arco della nostra esistenza non sono sbagliati o dannosi ma non averne consapevolezza potrebbe diventarlo. Se l'irrigidimento automatico e immediato di alcuni muscoli può essere utile e funzionale in alcune situazione non è detto che debba sempre essere così. Con una accresciuta consapevolezza del nostro corpo possiamo per esempio decidere che in alcune situazioni quell'irrigidimento non ci serve, che possiamo rilassare quella parte del corpo e lo stesso vale anche per la postura, il respiro, movimenti complessi di più gruppi muscolari insieme. 

A livello di attività fisica una maggiore consapevolezza del nostro corpo accresce le possibilità, ci permette di superare alcuni limiti che ci sembravano invalicabili, ci permette di acquisire nuovi automatismi funzionali che però saranno in grado di modificarsi con le differenti richieste dell'ambiente.

Molto di questo si rivela essere molto utile nell'ambito della Psicologia dello Sport, ma credo che possano essere argomenti estremamente utili anche in altri ambiti. In una interessante e innovativa ricerca (la si può consultare qui) si può vedere come tutte le emozioni siano per così dire anche corpo e carne oltre che cognitive. Tutte le emozioni sono specificatamente mappabili sul nostro corpo a secondo di quali organi e muscoli si attivano o non si attivano: si và perciò dalla totale attivazione della gioia (calore, aumento del battito cardiaco, percezione dell'attivarsi di tutti i gruppi muscolari) alla quasi totale sconnessione della depressione (parziale percezione delle tensioni muscolari su gambe e braccia; completo disinteresse per stomaco, respiro, battito cardiaco, apparato genitale). La ricerca è dunque molto interessante perchè mette in discussione attraverso le emozioni la percezione che si ha di una divisione tra mente e corpo (che rappresentano invece una cosa SOLA) e ci fa capire come per avere maggiore consapevolezza delle nostre emozioni è necessario accrescere la consapevolezza di cosa e come fa il nostro corpo. E viceversa naturalmante!

Molti di voi avranno visto o letto abbondanti materiali sul nuovo lavoro della Pixar, Inside Out. Allo stesso modo avrete letto di come effettivamente in maniera artistica e assolutamente godibile siano state rese le emozioni e il loro impatto sulla vita di ognuno di noi. Nulla da dire su questo, il film intendeva mostrare un aspetto cognitivo dei processi emozionali e il funzionamento del connettoma umanoPer concludere potrei solo aggiungere che al centro di controllo descritto in Inside Out mancava un protagonista fondamentale: ciò che ha consentito la nascita proprio di Gioia, Tristezza, Paura, Rabbia e Disgusto fin dal primo pianto e sorriso di Riley (la protagonista)...il suo corpo!

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