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Il nostro cuore ansioso

07 Settembre 2015
Pubblicato in Psicologia clinica Etichettato sotto

L'ansia è una di quelle manifestazioni dell'esperienza umana che sembra isolarci dagli altri e che ci riesce davvero difficile spiegare a parole. Tuttavia a volte diventa necessario e assolutamente positivo riuscire a trasmettere ed esprimere cosa significhi vivere quest'esperienza: "Non è sempre terribile, non è sempre forte. Non è sempre intensa, ma è sempre vicina".

Inquietudine, difficoltà nel dormire, disagio in specifiche situazioni, sintomi fisici di vario tipo: quasi sei milioni di Italiani hanno sofferto nella vita di un Disturbo d’Ansia, ma quanti sanno di non essere un caso raro? Una delle angosce espresse spesso da chi vive i sintomi di un Disturbo d’Ansia è quella di soffrire di qualcosa di unico, mai sentito prima, difficile da descrivere e far capire ad altri.

7 segnali di unansia ad alto funzionamento

Le sensazioni possono essere così potenti e fastidiose che chi le sperimenta pensa di trovarsi in una situazione che nessun’altro può comprendere, e anche per questo spesso attende inutilmente che il problema si risolva da solo.

L'ansia ha molto a che fare con l'eccitazione (intendendola come la spinta a fare qualcosa...) e in particolare con il blocco dell'eccitazione mentre entriamo in contatto con quello che ci circonda (qui è spiegato un po' più dettagliatamente mentre cliccando qui troverete una spiegazione di come interagiscono tra loro i diversi stati emozionali). 

Proprio per questo è importante dire che una psicoterapia o un adeguato sostegno psicologico rappresentano un valido sostegno utile per:

  • accettare l'eccitazione, la curiosità, la voglia di fare e poter vivere la vita in modo attivo e propositivo,
  • "andare verso" ed entrare in contatto pieno con le situazioni e le sfide che si hanno davanti ampliando il proprio campo di possibilità di azione,
  • ampliare i propri limiti e permettersi di agire più spontaneamente aprendosi all'incontro con tutto ciò che accade intorno,
  • permettere che l'Io-Tu diventi per un breve momento un Noi.

La rielaborazione artistica sintetizza in maniera efficace il lavoro terapeutico come possiamo capire leggendo le parole di una fotografa, Katie Crawford, nel commentare il suo toccante lavoro "My Anxious Heart":

"Ho dato vita a questo progetto perché avevo bisogno di esprimere cosa significhi questa esperienza per me. So che può non essere lo stesso per tutti, ma spero che si crei l'opportunità di aprire un dialogo tra coloro che ne soffrono e chi non ha mai capito. Voglio che le fotografie e le didascalie che le accompagnano esprimano il costante senso di oppressione che l'ansia produce. Non è sempre terribile, non è sempre forte. Non è sempre intensa, ma è sempre vicina. Voglio che la gente capisca. La paura non può controllare la tua vita. Ci sono così tante persone che hanno questa malattia e voglio che sia spiegata per quello che è. Io voglio che la gente sappia che non è sola e che questo è un disturbo reale e molto crudo".

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Accettare di aver bisogno di un sostegno psicologico, avere consapevolezza di non essere soli e cominciare a rapportarsi in modo attivo e propositivo con il mondo esterno rappresentano una base solida per un evoluzione personale che consente di superare brillantemente la sintomatologia che caratterizza il Disturbo d'Ansia. 

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