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Nel 1964 Eric Berne pubblicava un interessante saggio in cui sfruttando le caratteristiche e gli elementi del gioco, l'analista, cercava di comprendere il ruolo e la posizione di un individuo nei confronti dell'ambiente circostante e di altri soggetti.

"L'uomo salì in auto pieno di diffidenza, che si trasformò via via in una vera e propria angoscia territoriale, non appena dalla visuale del finestrino sparì alla vista il campanile del suo paese. Il campanile rappresentava per l'uomo il punto di riferimento del suo circoscritto spazio domestico, senza il quale egli si sentiva realmente spaesato. Quando lo riportarono indietro in fretta l'uomo stava penosamente sporto fuori dal finestrino, scrutando l'orizzonte per veder riapparire il campanile. Solo quando lo rivide, il suo viso finalmente si riappacificò." (Tratto da "La fine del mondo" di Ernesto De Martino)

Dal farmaco alla parola

Mercoledì, 14 Ottobre 2015 10:42

Dal farmaco alla parola, dalla parola all’esperienza. Gruppi di discussione con gli esperti per saperne di più su: ansia e attacchi di panico. Abuso, dipendenza, effetti collaterali: quali sono i benefici e i rischi derivanti dall’uso di psicofarmaci?

Il nostro cuore ansioso

Lunedì, 07 Settembre 2015 12:19

L'ansia è una di quelle manifestazioni dell'esperienza umana che sembra isolarci dagli altri e che ci riesce davvero difficile spiegare a parole. Tuttavia a volte diventa necessario e assolutamente positivo riuscire a trasmettere ed esprimere cosa significhi vivere quest'esperienza: "Non è sempre terribile, non è sempre forte. Non è sempre intensa, ma è sempre vicina".

Disturbi d'ansia

Martedì, 07 Luglio 2015 18:54

Considerando l'esperienza umana come intrinsecamente unica, dal momento che include tutte le operazioni di contatto che legano gli esseri umani al loro mondo, allora lo studio delle disfunzioni dell'esperienza ci mostra alcuni dei modi in cui l'esperienza cessa di essere unica, presentando infatti un certo numero di flessioni.

L'ansia rappresenta una vera e propria flessione, che restringe il campo delle possibilità di esperienza e modificano o interrompono il continuum dell'autoregolazione del contatto e dell'adattamento creativo. L'ansia è dunque la manifestazione di un eccitazione bloccata in seguito all'interrompersi dell'eccitazione della crescita creativa: quando manca il supporto necessario, durante le esperienze di contatto con quello che ci circonda, insorge l'ansia. Allo stesso modo quando (involontariamente e non deliberatamente) si è in un contesto di impossibilità di affrontare le sfide del momento presente, o di timore per i momenti successivi, il risultato è l'ansia.

Durante la terapia, uno dei compiti più importanti da affrontare è consentire che l'eccitazione bloccata che produce ansia, diventi eccitazione libera e attiva in modo tale da permettere al paziente in una situazione protetta come quella della psicoterapia di:

  • accettare l'eccitazione e poter affrontare l'ambiente in modo attivo e propositivo,
  • "andare verso" e contattare pienamente la situazione che ha davanti ampliando il proprio campo di possibilità di azione,
  • ampliare i margini di azione della "spontaneità" aprendo le barriere all'incontro con l'oggetto contattato,
  • permettere che l'Io-Tu diventi per un breve momento un Noi.

La Psicoterapia è un valido strumento di RISOLUZIONE di questa problematica!

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