Il trauma investe la persona nella sua totalità, nella sua funzionalità fisica, emotiva, comportamentale, cognitiva, sociale e spirituale.
Alcuni traumi, inoltre, vanno al di là della portata dell'umana capacità di vagliare ed attribuire significato all'esperienza. E' possibile che le funzioni fondamentali del contatto (contatto visivo, voce, udito, tatto, postura e movimento) spesso cambino dopo il trauma e vengano compromessi nella loro funzione di raggiungere o di essere raggiunti dagli altri. I processi percettivi, emotivi, e cognitivi (integrazione sensoriale, reattività e adattamento emozionali, processo mentale e memoria) vengono distorti e si verificano cambiamenti significativi nel giudizio e nella valutazione del sé.
Il trauma diventa così intrusivo da fare perdere il contesto.
In Terapia si pone particolare attenzione agli aspetti relazionali del trattamento del trauma, operando con interventi dialogici per rafforzare la capacità di contatto e sostenendo il paziente a concludere l'esperienza traumatica irrisolta attraversando vari passaggi terapeutici:
Perdita e lutto hanno un comune denominatore: la sofferenza. La vita, anche per le persone più fortunate, include l’esperienza della sofferenza. Essa condiziona le nostre aspettative future o le dissolve dolorosamente. Tale sofferenza a volte risulta essere talmente dominante da opprimere e soffocare chi la sta vivendo e si manifesta come tristezza e/o stress fisico e/o stanchezza.
La perdita si differenzia dal lutto per il fatto che non sempre significa necessariamente la morte di qualcuno.
Il lutto è un processo unico che non segue criteri universali. E’ assolutamente naturale, è dinamico, cambia costantemente da persona a persona, tra famiglie, culture e società.
Il lutto (cosi come la perdita) è estremamente funzionale al processo di ristrutturazione che ciascun essere umano necessita dopo la morte di legami importanti.
Tuttavia, in alcuni casi, questo momento di riorganizzazione travalica tempo e spazio espandendosi in misura indefinita e può portare alla perdita delle reti sociali e di molte delle tradizionali risorse a disposizione della persona che soffre (famiglia, religione, vicini, amici, ecc.). Talvolta può associarsi a seri problemi di salute (ansia generalizzata, attacchi di panico, abuso di alcool e farmaci) con un rischio di depressione quattro volte maggiore nel primo anno.
La terapia in queste situazioni lavora su vari temi tra cui: